A mio parere il sentimento attualmente dominante sui mercati è l’incredulità. Due sono le forze che si contrappongono: quella ribassista ovvero il potente, probabilmente mai visto, danno economico mondiale presente e soprattutto futuro causato dalla pandemia e l’argine delle banche centrali che hanno sterilizzato ogni comparto finanziario – eccetto l’equity. In questo equilibrio di cui non è dato conoscerne la delicatezza ma che presuppongo instabile, gli operatori a vario livello confidano nella forza salvifica delle istituzioni, salvo riprendere contatto con la pessima realtà economica al termine di ogni singola giornata ribassista. In queste condizioni non si va lontano: come un famoso detto partenopeo, anche la borsa per funzionare non vuole…