La correzione di febbraio fu caratterizzata da una possente volatilità, molto più elevata di tante altre correzioni avvenute per di più in momenti di mercato più difficili di quello di inizio 2018 dove al contrario, si godeva di massimi sempre più alti. Ma, proprio perchè quella di febbraio fu non solo la prima correzione dal 2016 ma avveniva anche in un momentum quasi esponenziale per il mercato USA, i prezzi e gli indicatori che ne registrano l’andamento non avevano fatto a tempo a formare configurazioni che permettessero una lettura più approfondita, oltre alla citata inevitabile volatilità, di quanto stava succedendo. Alla seconda correzione, tutt’ora in corso, nel giro di pochi…
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Spread BTP-BUND
Per uscire dal teatrino degli zero virgola, interessantissimo elemento di discussione portato avanti a suon di pizzini fra Italia e EU, proviamo a vedere il mercato, con il suo linguaggio, cosa ne pensa dello spread BTP BUND, osservando il grafico weekly: Spread BTP BUND con Keltner Channels a 1, 2 e 3 ATR, MACD e DiFFRSI Una divergenza sulle ATR si ha quando il prezzo raggiunge due massimi successivi, ma il secondo massimo non riesce ad oltrepassare l’ATR del primo.Nel punto 1, il prezzo raggiunge un massimo che va ben oltre ATR-3, ma il massimo successivo (punto 2) si ferma tra ATR 2 e 3, creando così una divergenza. Un…
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Ancora la SMA 200
I vecchi rimedi della nonna hanno preso, per il 2018, il posto di tante sofisticate letture dei mercati: dal 2016 ad oggi – inclusa la correzione di febbraio – è la media mobile semplice 200 a determinare il corso del mercato US. Semplice ma preoccupante perchè la media a 200 giorni, che rappresenta un anno di borsa aperta, è intervenuta fin troppe volte e non ci sono state altre formazioni grafiche a determinare il corso del prezzo. Il secondo tentativo di forzarla, quello attuale, è come ci si poteva aspettare andato più in profondità rispetto a febbraio e non ci sono dubbi che a questo punto tutto il mondo stia…
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Reaction Rally
Molte blue chip USA sono su supporti settimanali importanti, le New Low (i titoli USA che hanno fatto un nuovo minimo annuale) sono finalmente rientrati sopra quota 500, il rebound tecnico è in atto da martedi – non senza indecisioni – dopo aver toccato quota 2600 definita la scorsa settimana come la stazione successiva di questa correzione, essendo 2600 una base importante dei minimi di febbraio. Rimbalzo tecnico dunque, per ora, ma con una reazione importante: la ripresa dei 19 mercati analizzati non-USA, che hanno ampiamente partecipato al rimbalzo. La partecipazione al rimbalzo dei titoli USA si è finalmente manifestata: niente di roboante ma dopo settimane di discesa incontrastata fino…
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Il Ringhio
La scorsa settimana concludevo:“sono possibili due scenari: un retest dei minimi – con alta probabilità che in questo caso vengano superati con supporto in area 2700 – o il primo tentativo di forzare 2830. Nello scenario attuale, l’acquisto sulla debolezza – tattica vincente dell’ultimo decennio – non è più consigliabile“. 2700, livello psicologico e logico non da poco, è stato passato senza nemmeno fare fatica con una Marubozu chiara e netta, tipica delle situazioni in cui il mercato vuole passare un livello importante dando un segnale deciso: il modo (la Marubozu di mercoledì) e il tempo (appena due giorni) impiegati per bucare il supporto lasciano pochi dubbi sulla volontà ribassista:…
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Rollercoaster
Per salire, i mercati hanno bisogno di buone motivazioni, mentre per scendere è sufficiente il disinteresse dei trader: al resto ci pensa la forza di gravità che ha effetto sui prezzi come su qualsiasi altra cosa nell’universo conosciuto. Alcune cattive notizie stanno già lavorando da tempo e, forse, non sono ancora incorporate nei prezzi appieno: il trade war con la Cina, il rialzo dei tassi USA, le eventuali problematiche europee che agli USA importano fino ad un certo punto ma che su un bull market vecchio di quasi 10 anni – la cattiva notizia più importante – possono avere un impatto che non è la semplice sommatoria dei vari problemi.…
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In cerca di una base
Qualcuno parla di sana correzione, dimenticando che un’altra correzione pesante è appena avvenuta lo scorso febbraio e, dopo 3 mesi di attesa per ristabilire il trend, l’indice che aveva appena superato i massimi è ripiombato di nuovo. Il bull trend è ancora in piena ufficialità ma due correzioni in pochi mesi con un trend vecchio di 8 anni, così sane forse non lo sono.Di fatto il carattere delle cose è cambiato. SPX ha chiuso frazionalmente sopra alla MM200, con un close per la terza giornata consecutiva sotto a ATR -3: in netto ipervenduto analogamente a quanto già successo a febbraio. SPX rimane ancora, frazionalmente, l’unico indice di importanza mondiale sopra…
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Ghiaccio Sottile
Lo sciacquone settimanale sui mercati USA era annunciato da diversi fattori: l’America è (ancora) l’unica piazza in pieno bull market, ma con indici che salgono sostenuti da pochi titoli: un po’ come pattinare su un ghiaccio che diventa sempre più sottile I titoli dell’intero listino americano ancora al di sopra della loro media 200 (oscillatore in basso) hanno sfondato al ribasso quota 40%: un livello che viene mediamente raggiunto solo al termine di una correzione (linee verticali) con indici quindi pronti al rebound, mentre oggi siamo appena sotto i massimi storici. Per quanto ci potrà essere un rebound la prossima settimana, è difficile pensare ad una piena ripresa dell’uptrend come…
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TORO STANCO
Quando il tempo cambia, non lo fa all’improvviso. In una giornata di sole ad un certo punto comincia ad alzarsi un po’ di vento: fa ancora caldo e la brezza fa addirittura piacere. Poi la luce si fa meno intensa, compaiono le prime nubi lontane, un tuono, e alla fine piove.Nel sotterraneo del mercato USA, l’unico rimasto in bull market, alcuni segni danno indicazioni contrarie a quello che si vede in superficie – il prezzo. Ma il prezzo altro non è che la risultante di una serie virtualmente infinita di fattori: alcuni di questi fattori pesano più di altri e se il loro corso si modifica anche il prezzo non…