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Il Trading sulle Divergenze con Falso Breakout – (prima parte)

Quando il trader novizio decide di entrare in un trade, l’ingresso ed il breve processo decisionale che lo precede – sempre ve ne sia uno – è spesso annegato nella concitazione. Il trader medio crede di aver visto qualcosa sul monitor, afferra il mouse, c’è ancora un attimo di indecisione prima di premere il grilletto (è il momento buono? sarebbe meglio aspettare che scenda ancora un po’? e se invece continua a salire e mi lascia al palo?). Una volta entrato non vede più il grafico: sente, in alternativa, i dolori di pancia causati dal movimento che gli va contro (fatalmente subito dopo essere entrato) o, più raramente, il piacere di avere avuto “ragione”. Stop loss e take profit non sono presi in considerazione: il primo perché non si saprebbe dove metterlo, il secondo perché l’ingresso a mercato è accompagnato dalla inconfessata convinzione che quel titolo salirà per sempre.

L’epilogo è quasi sempre una sonora perdita, che arriva dopo una lunga agonia vissuta nella speranza di un reversal che porti almeno a pareggio, o un risicato gain perché si è usciti un tick prima che il titolo partisse a razzo nella nostra direzione.

Se hai provato anche una sola di queste esperienze potresti trovare questa serie di articoli utile.

La pianificazione di un trade

L’ingresso in un trade deve essere in realtà preceduto da uno studio meticoloso dell’occasione che ci si presenta sui grafici: improvvisare nel trading è un’abitudine pericolosa. La pianificazione di un trade, uno degli argomenti trattati nel Nuovo Vivere di Trading, consente di rispondere a una serie di domande prima di entrare sul mercato; dobbiamo cioè setacciare il nostro potenziale trade con una serie di verifiche, che devono essere tutte soddisfatte prima di mettere anche un solo centesimo in balia dei mercati. Una volta che abbiamo comprato, ragionare diventa molto difficile e per questo abbiamo la necessità di decidere in anticipo cosa faremo a trade in corso a seconda dei casi che si presentano.

Il primo passo è naturalmente trovare il titolo che ci interessa. Il titolo, cioè, il cui grafico ci mostra un setup che riconosciamo perché è il nostro preferito, abbiamo imparato nel tempo a gestirlo e sappiamo che offre una probabilità statistica di successo favorevole. Qualsiasi setup che risponda a queste tre caratteristiche è un setup tradabile. In questo articolo, useremo come setup la divergenza con falso breakout.

Analisi con la tecnica del Triple Screen

Apriamo quindi il nostro grafico e con la tecnica del Triple Screen studiamo la nostra preda. Supponendo di voler fare trading sul giornaliero, metteremo a destra il grafico daily del nostro titolo e a sinistra lo stesso titolo ma con un timeframe più alto, distanziato dal primo da un fattore 5. Dato che facciamo trading sul giornaliero e ci sono 5 giorni in una settimana, a sinistra metteremo il grafico settimanale. Chiamiamo superiore il timeframe settimanale; il giornaliero sarà il nostro timeframe intermedio. (click per allargare)

Divergenza con falso breakout su Altria (NYSE:MO) analizzata con la tecnica del Triple Screen
Triple Screen: Altria (MO) settimanale (sinistra) e giornaliero (destra)

Come esempio ho scelto un trade di qualche settimana fa. Altria (NYSE:MO) mostrava sul giornaliero una spettacolare divergenza rialzista e questo è stato il motivo per cui ho iniziato la pianificazione di questo trade. La prima verifica che un potenziale trade deve superare la facciamo con la tecnica del Triple Screen dove andiamo a valutare se il timeframe superiore sia contrario al nostro piano di trading, ovvero andare long su MO. Vogliamo evitare infatti di entrare long basandoci sul giornaliero se il suo settimanale dovesse essere palesemente short: il rischio infatti è che una volta dentro al trade, il trend più ampio e più forte dei timeframe superiori irrompa su quello su cui facciamo trading, rovinandoci la festa e portandoci via i soldi.

Analisi della divergenza

Analizziamo quindi per primo il superiore, ovvero il settimanale. MO ha fatto un minimo importante ad aprile, quando tutto il mercato è venuto giù a causa della pandemia e da allora ha recuperato un bel po’ di terreno. Le due frecce verdi indicano che entrambe le componenti del MACD, linee e istogramma, sono al rialzo. Anche il Force Index mostra una tendenza rialzista. L’analisi del settimanale ci conferma quindi la direzione long che vogliamo prendere sul giornaliero, ma non possiamo entrare subito: l’Impulse System infatti è ancora rosso (i long sono proibiti) anche se manca pochissimo al cambio di colore.

Passiamo al giornaliero: i dettagli sulle divergenze con falso breakout li trovate in questi due articoli (prima e seconda parte): qui basti dire che il prezzo ha fatto due minimi decrescenti (Punti 1 e 2) ma il MACD istogramma ha fatto due minimi crescenti (punti A e B). Una analoga divergenza sul Force Index unita a un segnale di ipervenduto (cerchio verde) conforta ulteriormente il nostro piano di entrare long su MO.

Concludiamo quindi l’analisi grafica del setup del nostro titolo con una valutazione positiva. Abbiamo verificato che si tratta di una configurazione di ottima qualità e possiamo procedere alle verifiche successive: sono ancora tante le cose da valutare prima di prendere la nostra decisione finale e il titolo deve rispondere positivamente a ognuna di esse. Per il momento, inseriamo nella nostra check-list le informazioni che abbiamo appena ricavato e procediamo con le parti successive della nostra analisi su MO.

Checklist

TickerGiornalieroSettimanale
MODivergenza con falso breakout, Impulse bluTrend al rialzo, Impulse rosso, attendere

(continua….)

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