Da diverse settimane mi ritrovo a sperimentare la stessa, sgradevole, sensazione di doppiezza dei mercati. In superficie le cose sembrano andare bene: dai minimi di Marzo, S&P500 ha recuperato oltre il 40% con un portentoso quanto inusuale rimbalzo a “V”, la struttura dei mercati al close di Venerdì non desta preoccupazioni, un nuovo Spike Bounce signal potrebbe realizzarsi già il prossimo Lunedì. (click per ingrandire)
Per tutta la scorsa settimana, l’S&P500 si è mantenuto sopra la +1-ATR. Allo stesso modo, tutte le brevi correzioni occorse dal bottom di Marzo, si sono fermate sulla -1 ATR (frecce verdi). Entrambe le dinamiche si osservano in mercati solidamente rialzisti. La Value Zone infatti, ovvero l’area compresa tra +1 e -1 ATR lavora come un importante supporto dinamico. Nel grande gioco delle probabilità del trading, le opzioni sono a favore di una continuazione del rialzo, probabilmente fino a doppiare i massimi storici di Marzo.
Il confortevole quadro di superficie, quello che si osserva studiando le dinamiche del prezzo, assume però un colore ben più cupo se si osservano alcuni indicatori sul medio-lungo periodo.
Al Punto 1, l’RSI di Konner calcolato sul weekly, passerà a positivo al superamento di 60: al close di Venerdì valeva 57. Il problema è che molto difficilmente, qualora l’S&P500 dovesse raggiungere i suoi massimi storici, l’RSI farà massimi superiori a quelli dello scorso Marzo. La freccia rossa indica una divergenza che quasi sicuramente verrà a realizzarsi quando e se S&P500 tornerà ai suoi massimi storici. Di converso, il passaggio a bullish del’indicatore ha sempre varato un nuovo mercato rialzista sin dal 1960. Vedremo se proseguirà a tradizione. Questo indicatore dice che il momentum rialzista non è così forte come appare.
Al Punto 2, il Fear-Greed index sta anch’esso disegnando una pericolosa divergenza (freccia rossa) che verrà anche questa a completarsi al raggiungimento dei massimi storici dell’S&P500. In altre parole, l’indice testimonia che il rialzo in corso da oltre tre mesi non è partecipato da un sentiment coerente con un mercato avviato ai massimi.
Al Punto 3, la volatilità calcolata con il % ATR non è mai tornata al di sotto del suo livello “sano” del 15% sin dal bottom di Marzo. Per quanto la mazzata sui mercati sia stata potente, è singolare che al termine di un trimestre rialzista la volatilità non sia ancora rientrata nei ranghi.
Al Punto 4, una ennesima divergenza (freccia rossa) tra prezzo e percentuale di titoli dell’S&P500 al di sopra della loro media a 50 periodi sta riportando che il rialzo è sostenuto da un numero progressivamente inferiore di titoli. In altre parole, la carrozza del mercato è trainata da pochi cavalli.
Momentum, sentiment, volatilità e titoli al rialzo stanno quindi andando in direzione opposta a quella che accompagna un rialzo, e specialmente un forte rialzo come appare dalla semplice analisi del prezzo. Queste non sono indicazioni che suggeriscono di scappare a gambe levate: non ancora almeno. Abbiamo un trend con cui fare i conti e il trend rimane in vigore fino a prova contraria.