Quando i mercati scendono bruciando ricchezze accumulate in anni in una manciata di settimane o anche giorni, trader e investitori hanno un solo pensiero: quando finirà tutto questo? Fino a che ci saranno venditori in giro, i mercati non potranno fare altro che scendere. Quando l’ultimo dei venditori ha lasciato i suoi averi sul campo, la pressione in vendita diminuisce al punto da non riuscire più ad assorbire gli acquisti dei primi tori ed il mercato non potrà fare altro che salire. Le discese, però, non sono tutte uguali: niente in Borsa si ripete specularmente, ma alcune caratteristiche di forza e volatilità permettono di distinguere almeno due diverse razze di orso: lento e veloce.
Orso Lento
L’orso lento è caratteristico delle crisi di mercato che avvengono per fattori economici struttuali (crisi petrolifere, bolle di vario genere, restrizione del credito) ed in certo qual modo prevedibili ed è il più temibile: esce dalla tana silenziosamente, inizialmente non fa gravi danni: dopo un top di mercato, i prezzi cominciano a scendere lentamente, senza scatenare eccessivamente la volatilità e subdolamente porta via ogni giorno piccole percentuali di valore fino al momento in cui esplode in tutta la sua ferocia. E’ il caso dei tre orsi degli ultimi 50 anni, quello della crisi petrolifera del 1974, della bolla dot.com del 2000 e del credit crunch del 2008, tutti caratterizzati dallo stesso comportamento. Le immagini che seguono sono tre esempi di Orso Lento che si sono intercosi dagli anni ’60. (click per ingrandire)
In questo esempio, un orso del 1961 che si è portato via circa il 40% del valore dell’indice. Al Punto 1, il mercato raggiunge un top a cui segue una lenta discesa. Quando l’RSI passa sotto al valore 40 (Punto 2), si colora di rosso passando a bearish e l’orso finora mascherato da correzione, prende velocità fino al bottom (Punto 3).
Stesso andamento nella bolla Dot.Com del 2000-2002: top di mercato, lenta discesa dei prezzi che perdura per settimane, passaggio a bearish dell’RSI e orso che prende velocità.
Ultimo esempio e ultimo Bear Market del tipo lento. Al top del 2007 seguono i tre punti: lenta discesa e inizio della vera paura quando l’RSI passa a bearish.
Orso Veloce
L’orso veloce è caratteristico delle fasi in cui non ci sono difetti strutturali del sistema economico ed è la risposta del mercato finanziario ad un cigno nero: un paese che fallisce o un virus. Nello stesso periodo considerato, ci sono stati quattro esempi di Bear Market veloce. A differenza del lento, l’orso veloce inizia senza troppi preliminari: dal top di mercato la volatilità aumenta improvvisamente e l’indice corregge in poche settimane le percentuali che l’orso lento impiega mesi divorare. Esempi di orso veloce sono il flash crash del 1987, la crisi sovrana del 2011 e le due correzioni più recenti del 2018 e quella in corso.
Nel 1987 dopo una breve fase ribassista durata meno di un mese, il mercato prende velocità al ribasso. La correzione dura in tutto un mese. Il bottom coincide con il passaggio dell’RSI a bearish ma differenza dell’orso lento, dove questo passaggio indicava l’inizio della fase ribassista violenta, qui ne segna la fine.
Identico schema nella crisi sovrana del 2011: ribasso repentino e violento del prezzo che trova tutti inaspettati. Il bottom della correzione coincide con il passaggio a bearish dell’RSI che segnala quindi l’inizio della fase rialzista.
Le ultime due correzioni del 2018 e del 2020 sono state degli orsi veloci. La sequenza del 2018 è quella già vista nel 1987, in quella attuale, l’RSI è appena passato a bearish: fine della correzione?