Ogni tanto, qualche titolo nobile cade momentaneamente in disgrazia per qualche ragione. Può essere un problema interno alla stessa società e che richiede tempo per essere risolto, può essere una modifica strutturale del mercato che necessita un adeguamento del core business, possono esserci diverse ragioni insomma e per alcune la soluzione, se esiste, può anche richiedere qualche anno. Nel mentre, investitori e trader si chiedono che fare e molti, giustamente, vendono o smettono di comprare: due ottime ragioni per far cadere il prezzo. Alla fine, però, il problema viene risolto e quando accade, il titolo si ritrova ad un prezzo da saldo perchè nel frattempo tutti l’hanno venduto e nessuno lo ha comprato. E’ quello il momento nel quale prendere parte ad un ottimo affare.
Boeing (NYSE:BA), sembrerebbe aver gestito la faccenda del 737 MAX davvero male. Un difetto di produzione è sempre da mettere in conto compresi quelli che, purtroppo, costano vite umane. La situazione però non è delle migliori perché ogni giorno ne salta fuori una nuova: mail tra dipendenti dove si evince che qualcuno all’interno aveva seri dubbi sulla progettazione dell’aereo, nuovi possibili errori strutturali che emergono da analisi più accurate: si sa, non c’è nulla come mettere qualcosa sotto i riflettori per far emergere anche le cose più insignificanti.
Il risultato di tutto questo è che Boeing non sta passando il momento più glorioso della sua esistenza. (click sull’immagine per ingrandire)
Il pedigree trimestrale di Boeing è di tutto rispetto, come ci si può attendere da uno dei titoli che concorrono a formare l’indice Dow Jones e, quindi, uno dei trenta titoli “nobili” della borsa americana. L’andamento ciclico del Composite Momentum (CM) ci evidenzia che, più spesso che no, nelle fasi di discesa il CM tende a superare il limite inferiore di -80 punti (rettangoli rossi), un livello di grande ipervenduto. La freccia rossa sul margine destro del grafico, indica una divergenza negativa tra CM e prezzo. In sintesi, il comportamento abituale di Boeing, o almeno quello che è stato negli ultimi 50 anni, e la presenza di una divergenza negativa sono coerenti con la situazione attuale della società che è ancora in alto mare nella soluzione del problema del 737 MAX, suggerendo quindi che il titolo ha ancora da soffrire.
L’elezione di Trump ha favorito in particolare i titoli del Dow Jones e tra questi anche Boeing che ha aumentato il valore del 163% in due anni. I due incidenti del 737 MAX, avvenuti a distanza di pochi mesi tra loro, non hanno avuto un effetto dirompente sul prezzo, sebbene Boeing abbia smesso di crescere esponenzialmente, iniziando un laterale che allude ad una fase di distribuzione. La rottura della EMA centrale alle bande di Keltner è un segnale bearish, coerente con quanto detto prima sul Composite Momentum, che rende probabile l’arrivo del prezzo almeno alla prima ATR negativa mensile, posta oggi in area 290 dollari. MACD e Force Index sono entrambi in declino.
Boeing è un Dividend Challenger, che paga il suo dividendo ininterrottamente da 29 anni, aumentandolo annualmente negli ultimi 8 ad un ritmo di oltre il 20% all’anno. Anche da questo punto di vista un ottimo pedigree, ma non eccezionale: negli ultimi 29 anni ci sono stati periodi in cui la società non ha aumentato il dividendo, ma non lo ha nemmeno tagliato e questo lascia intendere che in caso di difficoltà, come quelle di adesso per esempio, ci si può attendere che l’aumento del dividendo venga congelato per poi riprendere in tempi migliori. Ciò non toglie che Boeing sia tra i titoli che vengono messi in portafoglio dai grossi investitori istituzionali quando si presenta l’occasione di caricare, proprio per avvantaggiarsi del dividendo pagato da una società solida, il secondo player militare in USA e superato da Airbus per numero di consegne solo nel 2019 proprio a causa delle mancate consegne dei 737 MAX, costretti a terra fino a nuovo ordine.
La situazione attuale è abbastanza confusa e non sarà la trimestrale attesa per mercoledì a chiarirla. Ogni mese si procrastina ancora un po’ la risoluzione del problema che consentirebbe a Boeing di rimettere in commercio il loro modello più redditizio, ma la buona notizia è che al termine di questa attraversata del deserto, si troverà un titolo a sconto, solido e che paga un ottimo dividendo. Ragioni più che sufficienti per tenere Boeing in watchlist.