La price action su S&P500 index è di quelle terribili, che non lasciano dubbi: short.
Ma indicatori, oscillatori e breadth indicators sono fatti apposta per cercare di intendere cosa si muove sott’acqua: se il prezzo è la superficie, gli indicatori sono le correnti sottomarine: non si vedono ma la loro direzione infuenzerà anche ciò che sta sopra.
Il settimanale dell’indice SPX, a sinistra, mostra che il prezzo è arrivato a contatto con due aree di supporto: a 2752 incrocia il supporto dinamico di -1ATR, mentre a 2722 il supporto statico fornito dal 38.2% di ritracciamento Fibonacci, calcolato dai minimi di Natale. Il giornaliero, a destra, segnala invece una importante divergenza prezzo-ATR che, se confermata, darà l’innesco ad un potente segnale long. Una divergenza ATR si forma quando il prezzo, dopo un primo minimo, ne disegna uno successivo più profondo che termina però su una ATR superiore a quella precedente: nel caso attuale, il primo minimo è avvenuto a contatto con -3ATR mentre il secondo veleggia nella zona di -2ATR. Perché si confermi la divergenza, è necessario un rialzo dell’indice NH-NL mensile, che al close di venerdì valeva -970 (cerchio verde), portandolo a superare il livello di -500. Avremo in questo caso uno Strong Spike Bounce signal con una probabile escursione al rialzo di 60-90 punti di indice.
Con mercati in fiamme, la prima cosa che ci si attende è una volatilità in aumento. Non è così: il %ATR è in discesa progressiva sotto al valore 15%, un valore che in mercati ribassisti deve essere superato al rialzo e mantenuto oltre il 20%. Invece, a nuovi minimi di prezzo corrispondono nuovi minimi di %ATR: uno dei due mente.
La disecsa della volatilità è ovviamente visibile anche nel grafico centrale, con il VIX sotto al suo valore medio degli ultimi 10 anni pari a 20. Ma anche la volatilità a breve termine, a destra, quella più reattiva, non mostra eccessiva preoccupazione tra i trader: il Vix a 9 giorni (linea blu) è al disotto di almeno un paio di scadenze più lontane.
La situazione è da osservare più che da agire: prezzo e indicatori e volatilità non si confermano tra loro, segno premonitore di cambiamento.