Pochi dubbi che il Bengodi al quale le ultime generazioni di trader si sono abituate sia, almeno temporaneamente, terminato. Quel “temporaneamente” va collocato nel tempo del mercato, che non è il nostro. Per noi, è un anno e mezzo che il rialzo quasi ipnotico e rassicurante ha smesso di compiacerci: un tempo non breve. Per il mercato, non un battito di ciglia ma quasi.
A Febbraio 2018, prima grande correzione, non avevo dubbi che il mercato si sarebbe ripreso e regalato nuovi massimi: se quello fosse stato il top di mercato seguito da un Bear Market, avremmo infatti assistito a qualcosa di insolito: un mercato pluriennale rialzista che, improvvisamente, fa un reversal al ribasso inaugurando un nuovo Orso. I top di mercato durano a lungo, sono arrotondati: ci si crogiola al calore del sole; i bottom sono al contrario appuntiti e rapidi: dal calore di una casa in fiamme si scappa correndo. Il top attuale sta quindi durando da un anno e mezzo e ultimamente ha disegnato un doppio massimo con un falso breakout a 2941: un elemento debole di analisi classica (il doppio massimo) associato a una price action (il falso breakout al rialzo) cui porre attenzione. Molta.
A sinistra l’indice S&P500 settimanale, a destra il giornaliero. L’analisi candlestick su entrambi i timeframe mi ha suggerito il titolo di questo post: una Spinning Top sul settimanale e una Doji ribassista sul giornaliero, due candele che segnalano incertezza formate entrambe al contatto con la loro value zone (la media al centro del reticolo di ATR), ovvero una zona di supporto/resistenza dinamica. Il supporto psicologico a 2800, ancora valido ma indebolito dagli attacchi di questa settimana, se rotto lascerà spazio al prezzo almeno fino all’attuale livello di -1ATR posto a 2750 area. 2800 è quindi il livello di supporto da tenere a mente anche per la prossima settimana.
L’inserto in basso a sinistra mostra come la partecipazione dei titoli dell’S&P500 alle ultime settimane di rialzo si sia progressivamente indebolita. Il mercato sale, ma sostenuto da un sempre minore numero di titoli analogamente a quanto accaduto lo scorso Ottobre.
Il secondo inserto, sopra al precedente, mostra il %ATR che ha trovato resistenza al valore 15%: in un mercato sano, il %ATR deve stare sotto a quella percentuale. Alla sua destra il Vix index che ha trovato resistenza alla sua Bollinger media e lontano dal valore 20, cioè il suo valore medio degli ultimi 10 anni.
Sul grafico giornaliero, le tre frecce verdi indicano un rialzo dell’indice NH-NL sui tre timeframe considerati, in lieve divergenza rialzista con il prezzo: sono sempre meno i titoli che partecipano al rialzo ma nella settimana appena conclusa sono aumentati i titoli che hanno segnato nuovi massimi.
Una serie di segnali contrastanti quindi. Tuttavia il mercato può permettersi di essere indeciso, noi non abbiamo questo lusso e abbiamo necessità di adeguare i nostri piani di trading. Non è tempo di aprire posizioni di lungo termine, le strategie trend following vanno riposte nel cassetto a favore di ingressi swing di breve periodo. Non potendo prevedere il futuro, la gestione del rischio è sempre parte principale di ogni trading.