A fine settembre osservavo come, addirittura dall’elezione di Trump, la maggioranza dei titoli del listino USA non seguisse il rialzo dell’indice che era quindi sostenuto da pochi grossi titoli, in particolare i FAANG.
Nella seconda metà di Ottobre segnalavo come il Buy on Dip, tattica vincente dell’ultimo decennio, non fosse più consigliabile e la settimana successiva anche gli USA, unica piazza in Bull Market, si univa al resto del mondo che veleggiava sotto la propria SMA 200 da mesi.
A testimoniare il Bull Market ormai è rimasta solo la struttura dell’SPX che ad oggi non ha ancora completato le configurazioni che consentono di identificare un mercato ribassista. Ma il grafico dell’SPX sembra sempre più un monumento a ricordo di un fenomenale decennio rialzista mentre si aggiungono ogni settimana nuovi segnali bearish.
Con il numero 1 ho segnalato il primo massimo decrescente di SPX e al numero 2 il livello – corrispondente al minimo di Ottobre – che se superato formerebbe anche il primo minimo decrescente: configurazione che annullerebbe la struttura rialzista di SPX.
A quel punto avremmo un indice al di sotto della propria SMA 200 e con massimi e minimi decrescenti: bearish.
Il redde rationem avverrà comunque nell’area segnata in rosso compresa tra 2530 (i minimi di Febbraio) e la soglia psicologica a 2500. Rompere al ribasso quell’area, con rialzo della volatilità, inaugura un nuovo Bear Market.
L’ultima settimana, sia pure cortissima con solo 3 giornate piene, non ha portato alcun conforto. In prossimità di un minimo vitale come quello di oTTOBRE si doveva vedere un po’ di forza e si è vista: al ribasso.
Dopo il sell off di lunedi si sono collezionate 3 candele ribassiste, con un tentativo fallito di breakout mercoledì per concludere con una Gravestone Doji sia su SPX che, preoccupante, sul Nasdaq dove pure sta tentando di mettere insieme una divergenza bullish.
Non rimane che attendere gli eventi.
Alla divergenza ribassista segnalata sullo spread BTP-BUND weekly se ne è aggiunta anche una, meno netta, su daily. L’Impulse è in posizione neutrale su weekly e short su daily. Il tentativo di forzare i massimi a 346 è fallito con un falso breakout a cui è seguita la discesa del prezzo fino a -1 ATR. La configurazione, già ribassista, si è rafforzata.