Lo sciacquone settimanale sui mercati USA era annunciato da diversi fattori: l’America è (ancora) l’unica piazza in pieno bull market, ma con indici che salgono sostenuti da pochi titoli: un po’ come pattinare su un ghiaccio che diventa sempre più sottile
I titoli dell’intero listino americano ancora al di sopra della loro media 200 (oscillatore in basso) hanno sfondato al ribasso quota 40%: un livello che viene mediamente raggiunto solo al termine di una correzione (linee verticali) con indici quindi pronti al rebound, mentre oggi siamo appena sotto i massimi storici. Per quanto ci potrà essere un rebound la prossima settimana, è difficile pensare ad una piena ripresa dell’uptrend come in passato.
L’SPX Index, passato all’Heikin Ashi, mostra un andamento simile alla settimana precedente la correzione di febbraio, con una potenziale candela di reverse: a febbraio mancai completamente quel segnale premonitore e quindi oggi lo metto nel minestrone generale dei segni e sintomi emergenti.
L’Impulse System è ancora long solo su DJIA, a conferma del fatto che il mercato USA è stato finora sostenuto solo da pochi titoli a grossa capitalizzazione: le conferme sono importanti. Ma quello che preoccupa di più è che il Nasdaq, che anticipa tutto e tutti, sia passato al rosso: ovvero, sul Nasdaq possiamo starne fuori ma se si decide di tradarlo può essere tradato solo short: la prima volta che accade da mesi.
Il VIX ha superato per due giorni consecutivi la sua banda di Bollinger superiore: il valore del VIX è ancora grandemente al di sotto del suo valore medio degli ultimi 15 anni (=20), ma il superamento della Bollinger indica un momentaneo eccesso di volatilità a cui frequentemente segue una sua riduzione – e il conseguente rialzo dei mercati. Nessun indice americano è in oversold ma certamente in questa ultima settimana sono affondati sufficientemente per attendersi un rebound, che però data la scarsa partecipazione dei titoli come detto prima è un po’ più difficile che pssa tradursi in uno swing rialzista con ripresa di nuovi massimi, come accade da 9 anni a questa parte.
Grande cautela quindi: non è il momento di aprire posizioni long di lungo termine ed anzi si può pensare di chiuderle o stringere gli stop. Possono invece arrivare soddisfazioni partecipando al rialzo del possibile rebound la prossima settimana e vendendo volatilità, in attesa di una maggiore partecipazione del listino: finchè mancherà quello si deve vivere alla giornata.
Buone long GM, GS, ETFC