Il trader neofita si trova spesso, se non sempre, ad improvvisare. Ha davanti alcuni grafici, su diversi timeframe o anche con la stessa temporalità. Ad un certo punto su uno dei grafici appare qualcosa, una spike, una Pinbar, un doppio massimo sul 5 minuti e decide l’ingresso.
Apre quindi l’ordine, guarda quanta disponibilità liquida ha sul conto e diciamo che decide di investire su quel doppio massimo 5000 euro.
Manda l’ordine short e comincia a pregare. Il prezzo batte due tick al contrario e il trader neofita comincia a chiedersi chi glielo ha fatto fare di entrare. Le sensazioni di trading vincente che lo hanno fatto operare sono già sparite. Poi il prezzo torna giù, la colonna del profit/loss diventa verde e il trader neofita decide di uscire in corsa, al meglio. Manda l’ordine per uscire dal trade e gli è andata bene: ha perso le commissioni più qualcosa. Poteva andare peggio ma ecco che il mercato, appena uscito, va nella direzione prevista. Il titolo chiude a -4% ma il trader neofita ha perso.
Tutti ci siam ritrovati in questa condizione perchè nessuno di noi aveva un Trading Plan (TP).
Per TP intendiamo quella serie di azioni quotidiane che compiamo nello scannerizzare i mercati che tradiamo, alla ricerca di punti d’ingresso interessanti. Il TP avrà modalità e tempi diversi a seconda dei sottostanti e dei timeframe che utilizziamo.
Dato che utilizzo prevalentemente il Forex su base Daily andremo a vedere le caratteristiche di un TP applicate al mercato dei cambi.
Durante il fine settimana, osserveremo i grafici dei cambi che tradiamo più frequentemente, usando dapprima il timeframe settimanale
Il grafico deve essere pulito perchè gia al solo osservarlo dobbiamo essere in grado di vedere, senza pensarci troppo come quando si risponde ai test, in che situazione siamo. E le situazioni sono sempre le stesse:
– Trend rialzista
– Trend ribassista
– Trend laterale
Già da questa prima analisi otteniamo una informazione importantissima: a seconda della direzione del mercato, cercheremo prevalentemente trade che vadano nella stess direzione. EURUSD su base weekly è chiaramente long. Vedremo se questa tendenza è rispetta anche nel Daily ma dobbiamo prima fare un’altra operazione: tracciare le resitenze ed i supporti su base weekly. Quelli più evidenti, non dobbiamo cercare molto.
Scendiamo ora sul timeframe Daily, perchè è li che andremo a cercare un punto d’ingresso, se c’è. Alcuni dei supporti statici weekly spariranno scendendo col timeframe ma saremo in grado di tracciarne di nuovi, non immediatamente visibili col timeframe weekly
Il nostro grafico comincia a prendere forma. Ora non solo sappiamo che la tendenza di EURUSD è long anche su base Daily, ma abbiamo tracciato dei supporti e resistenze sia weekly che daily che ci aiuteranno a trovare eventuali punti d’ingresso. Se ad esempio vedrò formarsi un setup interessante a ridosso di un supporto o una resistenza e se il setup consente un ingresso nella stessa direzione del trend di fondo, avrò già due informazioni in più che il trader neofita di prima non aveva:
– Cercherò prevalentemente ingressi long
– Riterrò interessanti solo quei setup (doppi massimi, doppi minimi, Pinbar…) che si formano a ridosso delle mie reistenze/supporti statici.
Nel momento in cui compare un setup che rispetti le regole suggerite dal nostro TP, aggiungeremo altre variabili altrettanto importanti come il punto d’ingresso, quello d’uscita (stop-loss) la potenzialità di guadagno, il Moneymanagement.
Ma se non tracciamo ogni settimana e rifiniamo ogni giorno il nostro TP, cercare punti d’ingresso sarà come andare a pesca senza avere la minima idea dell’ora migliore e del punto più pescoso, rischiando di (anzi, certi di) portare a casa la classica scarpa rotta.