Quando compro un titolo, mi preoccupo solo di alcune cose:
1) che l’azienda faccia un prodotto che la gente comprerà sempre, perchè lo
vuole o perchè non ne può fare a meno
2) che l’azienda venda in tutto il mondo
3) che abbia un marchio molto forte, difficilmente rimpiazzabile da un
prodotto analogo
4) che paghi un dividendo, non importa quanto alto all’inizio
dell’investimento purchè
5) il dividendo venga aumentato ogni anno ad un tasso superiore
all’inflazione
Coca-Cola, IBM, Philip Morris, McDonald, Exxon, Chevron, Nike, sono tutti
esempi che rispondono a questi criteri.
Ma anche Luxottica, ENI, Snam, Terna, LVMH, Sanofi, Novartis.
Nel momento in cui compro, o ricarico su uno di questi titoli compro anche i
loro analisti, la gente del marketing, il top management, ingegneri, chimici,
bocconiani, gente che lavora nel campo da secoli e che hanno gli stessi miei
interessi: far aumentare il valore del titolo e del dividendo.
Questa gente, decine di migliaia di persone dall’ultimo degli operai al CEO,
si alzano ogni mattina, fanno riunioni, viaggiano, si spremono le meningi
per il nuovo packaging, per una variante del prodotto come la Coca Zero o le
Marlboro Light, che aiuterà ad aumentare il fatturato… insomma ogni giorno dell’anno
questa gente lavora per trovare il modo di aumentare il valore delle mie
azioni e dei miei dividendi.
Tutto quello che devo fare è stare a guardare.
E ogni 3 mesi mi pagano per non aver fatto nulla.
E ogni anno aumentano il mio stipendio solo per rimanere loro socio.
I miei dipendenti alla Coca-Cola, all’IBM, alla Sanofi, sanno che non
possono prendersela comoda. C’è un patto di ferro fra me e loro che viene
rinnovato ogni anno.
Li perdonerò se il titolo perde il 20% o il 30% o il 40% per ragioni non
direttamente legate al business, come nel 2008.
Li perdonerò pure se infilano un po’ di trimestrali in perdita e mi fanno
scendere le mie azioni del 10% in un giorno.
Ed anzi, rimarrò loro ancora più fedele in questi eventi, non tanto per
ragioni affettive quanto perchè sarò felice di caricare azioni di valore che
Mr. Market ha deciso, in un momento di follia, di svendere.
Ma romperò la società senza neppure pensarci se non mi aumenteranno il
dividendo ogni 365 giorni, e dovranno farlo ben oltre l’inflazione.
Perchè se hai aumentato il dividendo ogni anno per 80 anni e adesso smetti
di farlo, mi stai dicendo, al di là delle balle che si possono infiorettare
nelle trimestrali, che te la passi proprio male ed è il momento di trovare
un’altra destinazione per i miei denari.